Tirari e alzari

pub_01.jpg Il sollevamento e lo spostamento di elementi costruttivi, anche di grandi dimensioni, è un’operazione che ha sempre suscitato ammirazione, e la storia di gru, argani e dispositivi meccanici in genere è lunga e ricca di passaggi di fondamentale importanza. Da qui la scelta coraggiosa, ma sicuramente promettente, di Andrea Bernardoni e Alexander Neuwahl di ripercorrere le tappe fondamentali di questo percorso partendo dalle più antiche macchine di sollevamento e arrivando al Rinascimento. Nel folio 333 v-a [909 v] del Codice Atlantico, noto sopratutto per gli studi di attacchi di sottomarini e databile intorno al 1485-1487, Leonardo schizza disegni che hanno il carattere impulsivo dei più antichi saggi di tecnologia vinciana accanto a note dal tono vivido ed esuberante. Oltre all’annotazione “ma prima fa patto per istrumento” che consente a Leonardo di rifugiarsi nel “segreto” in mancanza di un brevetto per la sua invenzione, troviamo l’indicazione “vuolsi ’nprontare una delle 3 viti di ferro dell’Opera di Santa Liberata” per cui lo squarciamento delle carene delle navi nemiche sarebbe avvenuto mediante meccanismi a vite.

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La conoscenza del fare

pub_02.jpg La rinascita culturale dei secoli XV e XVI coinvolse anche il mondo delle tecniche e nell’arco di circa mezzo secolo si arrivò al consolidamento di una tradizione di ingegneri-autori che portò le artes mechanicae alla ribalta scientifico-letteraria. Il De la pirotechnia è sicuramente una delle espressioni più importanti di questo movimento e la sua uscita, a Venezia nel 1540, segnò una svolta decisiva nella storia delle “arti del fuoco”. Biringuccio prende una netta posizione contro gli alchimisti e i filosofi che si erano occupati della generazione e trasmutazione dei metalli, arrivando a delineare i confini di una nuova disciplina tecnico-scientifica che viene denomina “pirotechnia”, prefigurando, così, in gran parte quello che sarà il dominio operativo della futura scienza chimica. La duplice anima del trattato di Biringuccio, che da un lato dialoga con alchimisti e filosofi e dall’altra con i tecnici, portò il De la pirotechnia ad avere un successo internazionale e duraturo fino oltre al XVII secolo, contribuendo a diffondere e standardizzare le tecniche metallurgico-fusorie e problematizzando il dibattito teorico sulla mineralogia e la metallurgia.

Recensione: Pamela Long, in Renaissance Quarterly, vol. 65, No. 4, Winter 2012

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