Forno per la raffinazione del rame (Pirotechnia, p. 60r)

  Questo tipo di fornace, serve per il trattamento del "confrustagno", cioè quei pani di rame ottenuti di prima fusione, i quali contengono oltre a varie impurità di natura terrosa, anche del piombo insieme a residui d'argento. "Questo confrustagno si piglia essendo però bene euaporato e reduto, e si conduce a una fucina, doue auanti el boccholare si fa di pietre che non calcinino o fondino un recettaculo, ouero di cinige e arzilla pesta in forma de una culletta più longa che larga, e non molto cupo che la sua longhezza sia un braccio e mezzo in circha, e larga un tre quarti. La quale cosa così fatta o di pietra o di carbonigie e terra che sia benissimo, si debba con buon carbone ricocerete, e ricota si die fare d'intorno alla boccha un circulo di sassi mobili per retenitiua del carbone, del quale benissimo e in colmo l'empirete, e quando el vedrete esser bene acceso con un paro o due di mantaci. Andrete in questo vaso tal vostra materia appocho appocho fondendo per fino chel sia ben pieno, e li darete longa fusione. Aduertendo chel vento de mantaci sia portato dal boccholare in modo che sempre lecchi di sopra el metallo, cioè che percuota di ponta l'orlo davanti, e come v'ho detto anchor che tal materia presto fonda, vuol esser mantenuta fusa longamente in fuocho, e sempre continuatole el soffio de mantaci per darle occasione per el fuocho grande e per el vento di benissimo euaporare quello odor di piombo che tenesse, e spesso se le debba scambiare el carbon frescho, e con un castagnolo, o verga di ferro anchor spesso maneggiarla, e nettarlo bene da ogni loppa e terrestrità che fusse in essa, e di sopra alcune volte per stregnere el vigore de carboni con una granatetta o altro modo si costuma con acqua fredda andar bagnando, e dipoi che tal cosa l'hauerete quanto vi parrà tenuta nel fuocho, e scoperta vedrete che più quelli fumi piombosi non vaporano, e che le fiamme di tutto il fuocho son viue e di puro carbone. Allhora voi lo scoprerete e vedrete si gliè a vostro modo chiaro e lucido e fatto fino, e se non ne haueste altra certezza, o con un legno, o con un ferro cauatene al quanto e saggiatelo con l'occhio e con el martello, e essendo ben ridutto nettatelo dela terra se niente calata in esso ne fusse, e dipoi con un granatello vi sparge sopra una pocha d'acqua per la quale subbito vedrete che farà una palletta fredda. Allhora voi vi batterete in mezzo con una forcelleta di ferro alzandolo da una banda, e mettendola sotto l'alzarete, e così a salda a salda l'andarete cauando di tal vaso". In questo modo otterrete "quel rame che si chiama peloso, e che vien dela Alemagna come migliacci, e quello anchora che per volerlo lauorare a martello ha di bisogno di passare per un altro affinatoio più restretto" (Pirotechnia, p. 59v-60r).

Forno per la raffinazione del rame