Manica per la riduzione del minerale (Pirotechnia, p.17r)

 Di fronte alla "selvatichezza" di certi minerali di ferro, come quelli di Boccheggiano, Biringuccio sottolinea la necessità di ricorrere a "possenti fuochi" ottenibili solo attraverso certe maniche grandi chiamate forni, "di grandissima tenuta  di carbone formate nel vacuo simile alla figura che vi mostrarò qui disegnata. Et appesso a questi un gran paro di mantaci tutti accostati al muro de la manicha a guisa d'un gran paro d'ale che per altezza comunemente  son dalle sei alle otto braccia, li quali mossi da una salda ruota de acqua e a quella adattati fanno uno grandissimo aperto per far gonfio". Con l'utilizzo di questo forno, si riusciva ad estrarre dai minerali "selvatici", come la pirite e la calcopirite delle miniere di Boccheggiano, una "spugna di ferro" (ghisa di bassa qualità), che successivamente veniva affinata attraverso ripetuti trattamenti termici e di fucinatura.

Forno con mantici