Battipalo

Da Leonardo, Codice Atlantico, f. 1018r; Manoscritto L, f. 33v; Manoscritto B, f. 70r.

 

Impiego
Fondazioni di ponti, edifici e barriere fluviali, porti.

Motore
A braccia o per mezzo di un argano.

Descrizione
Nei disegni degli ingegneri di epoca rinascimentale abbiamo traccia di vari tipi di battipalo, in linea di massima tutti costituiti da un telaio verticale lungo il quale scorre il percussore azionato mediante una corda e una carrucola. I modelli di Leonardo si contraddistinguono per il raffinato sistema automatico di sgancio del percussore una volta giunto alla quota di rilascio.

Questioni interpretative
Dimensioni: variano in base alla lunghezza del palo da conficcare nel terreno e al peso del percussore. Leonardo riporta che il percussore del modello disegnato del Manoscritto L ha un’altezza di un braccio (circa 60 cm) il che implica un’altezza complessiva della macchina nell’ordine dei 2 metri. Dalle indicazioni di Leonardo si deduce che il peso del percussore, se realizzato in ferro, potesse essere di circa 100 kg.
Ricostruzione: il disegno di questo battipalo (Codice Atlantico, f. 1018r) non è chiaro e non consente un’interpretazione definitiva. Leonardo si concentra sul dettaglio tecnologico del sistema di sgancio, mentre la rappresentazione di insieme è approssimativa lasciando indeterminato il sistema di trazione. Le interpretazioni proposte fino ad oggi (Museo Leonardo da Vinci, Milano; Museo Leonardiano, Vinci) spiegano quella che sembra essere l’apparente presenza di due funi, destinandone una al sollevamento del percussore e l’altra alla variazione dell’altezza del punto di sgancio.

 

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