Forni per laterizi e cementi (Pirotechnia, p.149r)

"Hora per concludere qual di queste cose far volete [quali tipi di calcina], vi bisogna fare li loro adattamenti, e per ogni una primamente fare una fornace di tal sorte disposta, che qual di queste cose habbi pieno il corpo el fuocho le strenga tanto che vigorosamente v'introduca el suo potere e vinca la loro natura facendole calde e secche di frigide e humide, e primaramente per far quella della calcina si fassi una grotta una fossa tonda cauando all'ingiù di forma quasi ouale, qual sia di tanta capacità che il vacuo contenga la quantità che n'uolete, li che misurando si troua con la regola, però che si misura le botti e l'altre cose aouate facendone braccia quadre, perché geometricamente è veduto che ogn'uno de sopradetti bracci ne contiene staia e comunemente la loro grandezza si costuman di fare bracci sei alte e nel corpo larghe tre in circha. Hor questa s'empie colma di quelle pietre che hauete, ma prima che la s'empi s'adatta sotto di dette pietre, o d'altre che per grossezza, o per natura sieno più resistenti al fuocho, e s'adatta una volta commessa e si fa forte non solo perché la resista al peso che l'ha da reggiere per allhora, ma ancho perché la non calcini troppo presto, o veramente la non sia di sorte che per la esalatione del humidità e frigidità che hanno essendo stretta dal caldo si conuerte in vento cerchando d'uscire fuore la scoppia e fa crepare la pietra, nella qual si troua, e così sfondando copre con la ruina del tutto quel che ve è dentro, e per non potere continuare el fuocho, è di necessità alli maestri abbandonare l'opera e a perdere ogni loro fatiga e spesa. Perché si tal cosa non è benissimo incennerata e cotta, il che non si può fare senza dare a tal pietre longo e potente fuocho non è buona, e però presupposto che tale volta fatta regga, bisogna per li abbochatoi continuare il fuocho di buone legna e secche sel si può sette o otto giorni secondo la quantità delle pietre e secondo le stagioni, e ancho secondo la qualità e quantità delle legna. Per necessità vuol tal pietra essere benissimo infocata, e così continuare per infino che le pietre sonno a l'aere sopra infocate benissimo dun certo rosso chiaro, e che tal luocho non habbi fumosità alchuna ne ancho negritudine, e così farà calcina bonissima. Per il che hauete da sapere che di tutte le pietre, anchor che qualche una per sua natura prima fonda se ne fa volendo calcina. Ma le migliori sonno quelle che facilmente si cuoceno e cotte con l'acqua tutte si disfanno, e che al fine più presto si serrano e fan presa. Et in queste nostre parti per fare tale effetto si stimano pietre di tre sorte, la prima di tutte l'albazano, el trauertino, la terza è la pietra columbina biancha come marmo, e ancho el marmo e ogn'altra pietra serue. Ma migliore è quanto è più di natura viua e bene petrificata e che non fonda n'habbi del terrestre mortigno. Ma certamente non hebbero mancho consideratione, quelli che furono inuettori di fare li mattoni che el grande effetto e massime per vedere indurire per fuocho la terra per la mistione de l'acqua fatta tenera e fare el contrario di quel che l'ha fatto nella pietra, la quale essendo dura se è fatta minuta e poluarosa cenere, e la terra che prima senza acqua era poluerosa messa nel fuocho qual suole ogni cosa dura fare poluare, o mollificare diuenta dura e fassi cosa quasi alla pietra simile. Per il che vi dico che questo altro non derivare si non dalla perfetta mistione che con l'arte si fa d'acqua e di terra essendo però tal terra di natura sottile e viscosa come è quella che si chiama arzilla ouero creta, che come si vede messa al fuocho, e le parti acquee euaporate, e le humidi sottili e quasi aeree con quelle della terra in mistione fissa concathenate. Talché se l'ordine della potentia del fuocho non trapassa che resolua e loro leghami e l'incenneri come la pietra faranno li vostri mattoni sempre più duri, anchor che l'umidità s'unissero tanto che diuentassero fusibili. Et però quello che la calcina gioua in quanto a l'arte edificatoria in questo nuoce, si che habbiate aduertentia che non trapassi li termini del fuocho. La pratica di fare questi è tanto nota che mi pare vergogna estendermici che sol vedendo li fatti el modo si comprehende, e so certo che sapete che di tal terra si fa una massa, e s'aduerte che non habbi sassetti o nichetti, ouero mancho che si può e sempre calcando le forme del mattone fatte a modo d'una cassetta di legname, ouero quelle de docei delle pianelle mezzane, o quadrucci, o di che altra sorte v'occorre e premendo si formano mettendo sopra al bancho che si spiana rena asciutta, perché la terra molle non s'attachi, e così nelle are posti al sole si secchano e secchi bene si metteno in una fornace simile a quella che faceste per la calcina. ma doue quella è tonda questa si fa di forma quadra rispetto all'infornare, ma più alta che larga e grande a vostro modo, e per il fuocho se li fa due bocche e a ogni boccha el suo archetto è dentro la sua volta di mattoni crudi, perché reggha il fondo e aspetti el fuocho. Et così aconci per ordine se loda el fuocho continuato un sette o otto giorni secondo la quantità e sorte di lauoro che hauete infonato, ouero fine a tanto che sarà per tutto bene infochato e fatto di colore chiaro e biancho, e così si lassa dipoi il fuocho non tocchandoli per più respetti per finché sonno fredi prima perché non si possano. Dipoi perché si spezzarebbero se non freddassero a pocho a pocho da per loro lentamente" (Pirotechnia, pp.147v-148v).

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